Omelia – XXIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) – Don John Betancur

Fratelli e sorelle,
il Vangelo di oggi ci mette davanti alla radicalità del discepolato: Gesù non cerca curiosi o simpatizzanti, ma persone che lo seguono davvero.

Non ci chiede di disprezzare i nostri legami familiari o i beni della vita, ma di amarli nella giusta misura, mettendo Dio al primo posto. Solo così anche gli altri amori diventano veri, liberi, puri.

Il Signore ci invita a “portare la croce”: cioè ad accettare la nostra vita, con le sue fatiche e le sue gioie, come luogo di sequela. Non una fede comoda e superficiale, ma un cammino serio, capace di resistere alle prove.

Le immagini della torre da costruire e della guerra da combattere ci richiamano alla responsabilità: il discepolato ha un costo, ma è l’unico investimento che porta frutto eterno.

Allora domandiamoci: siamo pronti a lasciare cadere ciò che pesa e non serve? Siamo disponibili ad amare Gesù sopra tutto e tutti?
Se rispondiamo sì, la nostra vita diventerà testimonianza, perché chi ama davvero Cristo non perde nulla, ma riceve cento volte tanto.

🌿 Preghiera

Signore Gesù,
Tu che ci chiami a seguirti senza riserve,
donaci un cuore libero da ogni legame che ci trattiene lontano da Te.
Fa’ che sappiamo amarti sopra ogni cosa,
così che anche i nostri affetti, le nostre scelte e le nostre fatiche
trovino luce e senso nel tuo amore.

Aiutaci a portare la croce con fiducia,
a vivere la fede non come abitudine superficiale,
ma come scelta che trasforma la vita.

Rendici discepoli autentici,
capaci di costruire con perseveranza la torre della nostra fede
e di camminare con gioia dietro a Te,
che vivi e regni nei secoli dei secoli.
Amen.

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1 commento

  1. Bellissima preghiera

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