Fratelli e sorelle,
oggi la Chiesa ci raduna per contemplare la Croce del Signore, non come strumento di morte, ma come segno di vittoria, di amore e di speranza.

Il Vangelo ci parla di colui che è salito e disceso dal cielo: Gesù Cristo, il Figlio di Dio. Egli ha preso su di sé la nostra condizione fragile, ha condiviso fino in fondo la realtà della nostra vita, e l’ha trasformata con la sua obbedienza al Padre. Guardando a Lui, possiamo affrontare la realtà, anche la più dura, con fiducia: non siamo soli, ma accompagnati da Colui che ha vinto la morte e ci dona la vita eterna.

La Croce, innalzata al centro della Chiesa, risplende non come ricordo di dolore, ma come luce che guida il cammino del popolo di Dio. È la Croce che ci ricorda che il male e la violenza non hanno l’ultima parola, perché l’amore di Dio è più forte di ogni peccato.

Oggi, mentre tante comunità nel mondo sono ferite dalla guerra e dalla divisione, la Croce diventa per noi richiamo alla pace. Solo guardando al Crocifisso possiamo imparare la via del perdono, della riconciliazione, della fraternità. E nello stesso tempo la Croce ci chiama alla ricerca della giustizia, perché la pace non è solo assenza di guerra, ma frutto della verità, della dignità riconosciuta ad ogni persona e dell’opera della Grazia che trasforma i cuori.

La Croce è anche sollievo nella sofferenza. Quando portiamo i nostri dolori, le nostre ferite, le nostre fatiche, possiamo unirli a quelli di Cristo. Non siamo mai abbandonati: in Lui troviamo consolazione e forza. Chi soffre non è escluso, ma è più vicino al cuore di Gesù crocifisso.

E in questa celebrazione Eucaristica noi facciamo memoria viva di tutto ciò: Cristo crocifisso, risorto e salito al cielo si rende realmente presente in mezzo a noi. L’Eucaristia è il cuore della comunità cristiana, il luogo dove la Croce diventa pane di vita, bevanda di salvezza, comunione che ci unisce a Dio e tra di noi.

Fratelli e sorelle, alzando oggi lo sguardo alla Croce del Signore, impariamo a leggere la nostra vita alla luce dell’amore di Dio. Guardando a Cristo innalzato, ritroviamo forza per affrontare la realtà, coraggio per costruire pace e giustizia, consolazione nelle prove, e gioia nel camminare insieme verso la pienezza della vita che Lui ci dona.


Pregare il Vangelo nella contemplazione

Signore Gesù,
Tu sei disceso dal cielo per incontrarci nella nostra fragilità.
Tu sei salito sulla Croce per innalzare l’umanità ferita verso il Padre.
Ti contempliamo crocifisso,
segno di un amore che non misura, che non si arrende, che non si spegne.

Davanti a Te riconosciamo la nostra povertà,
le nostre comunità segnate dalla divisione,
i popoli feriti dalla guerra,
le ingiustizie che soffocano la dignità dell’uomo.
Illumina con la tua Croce le tenebre del mondo,
e rendici costruttori di pace e giustizia.

Tu che hai sofferto con noi e per noi,
entra nelle nostre ferite e nelle nostre lacrime,
trasforma la sofferenza in offerta,
il dolore in speranza,
la morte in vita nuova.

Nell’Eucaristia ci doni la tua presenza viva:
crocefisso, risorto e asceso al cielo.
Fa’ che ogni volta che ci nutriamo del tuo Corpo e del tuo Sangue
ci lasciamo trasformare dalla Grazia
e diventiamo testimoni del tuo amore nel mondo.

O Cristo, segno dell’amore del Padre,
donaci di fissare sempre lo sguardo su di Te,
perché chi crede in Te non muoia,
ma abbia la vita eterna.

Don John Betancur