Condivisione della Parola di Dion nella Solennità dei Santi Pietro e Paolo 29 giugno (Att 12, 1-11; Sal 33/34; 2Tm 4, 6-8.17-18; Mt 16, 13-19). SINTESI PER IL MIO VIVERE CRISTIANO – N. 28

Il 29 giugno si celebra la solennità dei Santi Pietro e Paolo, Santi Patroni o Protettori della Città di Roma, fondamenta della Fede cristiana e Patrimonio spirituale per tutta la Chiesa Universale.

Erano persone diverse ma unite dallo Stesso Signore, dalla stessa Fede, dallo stesso Progetto dell’Amore di Dio e dell’Evangelizzazione del Mondo.

Ci sarebbero tanti elementi su cui discorrere, ma condivido sinteticamente su qualche dato riguardo la loro diversità e la loro unità.

1. Pietro e Paolo erano DIVERSI

1) Nelle loro origini:

– Pietro era  dalla Galilea.

-Paolo era della Giudea.

2) Nelle loro culture:

-Pietro era pescatore e  di una cultura semplice.

-Paolo era un intellettuale, formatosi nella famosa scuola di Gamaliele.  Era un dottore della Legge, un autorevole interprete e difensore della Legge di Mosè e delle tradizioni ebraiche. Egli  ha portato la forza della cultura e della lingua greca a beneficio del Vangelo  e dell’evangelizzazione, per far comprendere i misteri del Regno di Dio rivelato dal Cristo Gesù.

3)  Nelle loro chiamate:

– Pietro fu chiamato dalla prima ora. Egli ha condiviso la Vita Pubblica di Gesù, dall’inizio fino all’Ascensione dopo la Passione, la Morte e la Risurrezione del Signore. Sappiamo che, per annunciare la Buona Novella, Gesù si era spostato  da Nazareth a Cafarnao dove era ospite a casa di Pietro e suo fratello Andrea.

Matteo 16, 13-19 m’insegna quanto detto. Gesù,  dopo un certo cammino, dopo l’esperienza della loro reciproca conoscenza, fa quella verifica sulla sua identità, secondo la visione della gente comune (Mt 16, 13) e secondo l’esperienza profonda dei suoi più stretti vicini, gli apostoli (Mt 16, 15). A nome di tutti, è Pietro che dice la vera identità dell’Amico e Maestro Gesù: “IL Cristo, il Figlio del Dio vivente ” (Mt 16, 16).

Gesù riconosce che non è una risposta dettata dal suo essere carne e sangue, dal suo essere uomo, dal suo essere “Pietro”, dalla sua natura, ma dalla Rivelazione di Dio, dalla Sapienza di Dio (Mt 16, 17).

Ecco che il Signore rivela a Pietro e agli apostoli, i segreti del suo cuore sul primato di Pietro che il Signore fa diventare “Pietra” , “Roccia”, su cui fonda la sua Chiesa che resiste e resisterà alle potenze degli inferi e vincerà su di esse, nonostante tribolazioni, persecuzioni e difficoltà… (Mt 16, 18-19). 

E’ ciò che il Signore Risorto ribadirà a Pietro e lo confermerà “Primo” fra gli “uguali”, davanti  a tutti gli apostoli. Per tre volte Il Signore aveva interrogato Pietro sulla qualità del suo amore nei suoi confronti e, gradualmente,  aveva chiesto, se Pietro L’amava più di tutti ,  se L’amava, e se Gli voleva bene! L’umile risposta di Pietro è stata sempre la stessa: “Tu sai tutto, Tu sai che Ti voglio bene”. Così il Signore aveva confermato Pietro come suo Vicario sulla terra e come Pastore Universale di tutta la sua Chiesa, dicendogli di pascere le sue pecore, di pascolare il suo Gregge! (cfr. Gv 21, 15-19).

 – Paolo, non avrebbe mai visto Gesù in vita. Fu chiamato in modo speciale sulla Via di Damasco mentre andava per distruggere l’opera di Gesù, ovvero per perseguitare i cristiani. Da là, Paolo diventerà lo strumento straordinario per portare il Vangelo di Cristo nel Mondo intero.

4) Nelle loro visioni dei destinatari della Missione Salvifica ed apostolica:

– Pietro pensava, all’inizio, che fossero gli Ebrei gli unici e ed esclusivi destinatari della Salvezza portata da Cristo. Il Signore gli farà capire poi che non  era così.

– Paolo, da subito, aveva percepito che, oltre agli ebrei, anche i pagani, i gentili, erano destinatari della Salvezza in Cristo. Ecco perché si era rivelato un grande Missionario itinerante per portare il Vangelo, ovunque fosse possibile,  anche fra i non ebrei.

5) Nei loro modi di testimoniare col sangue in questa Città di Roma:

– Pietro, con la crocifissione, ma secondo la leggenda, con  la testa in giù, giudicandosi indegno di essere crocifisso come il Signore, con la testa in sù. La crocifissione fu avvenuta sul colle vaticano, dove è ora la Cattedra di San Pietro.

– Paolo, essendo cittadino romano, per diritto, morì con la decapitazione, che sarebbe avvenuta, secondo la leggenda, alle Tre Fontane.

2. Pietro e Paolo erano diversi ma UNITI in ciò che la Chiesa chiama “La gioiosa Fraternità” – “lieti nella speranza” (Rm 12, 12) – , collaborando insieme per lo stesso Vangelo di Cristo, in questa medesima Città di Roma e per la Salvezza del Mondo intero, nell’ unica  Chiesa, UNA, SANTA,  CATTOLICA  ed APOSTOLICA.

Infatti, Paolo, pur avendo conosciuto Cristo ed il suo Vangelo per conto proprio,  per via diversa, aveva  espresso il suo spirito di collaborazione nell’avere cercato l’avallo degli apostoli che avevano vissuto strettamente con Gesù, e aveva ottenuto l’abbraccio di  Pietro: collaborazione sancita dal primo concilio della Chiesa, avvenuto a Gerusalemme, nel 49 circa (cfr.: Atti 15.1-33).

Ecco! Si tratta del patrimonio spirituale di questi due grandi Santi Apostoli: Pietro e Paolo, Patroni di Roma e della Chiesa Universale.

La missione  del Vescovo  di Roma all’interno del gruppo di tutti i pastori consiste nel vigilare come una sentinella, affinché, attraverso i pastori, si possa udire in tutte le chiese particolari la vera voce del Cristo Pastore” (San Giovanni Paolo II):

La mission de l’Evêque de Rome au sein du groupe de tous les pasteurs consiste à veiller comme une sentinelle, de sorte que, grâce aux pasteurs, on entende dans toutes les Eglises particulières la voix véritable du Christ Pasteur” (Saint Jean-Paul II, Une pensée par jour, Médiaspaul . Montréal (Canada), p. 55).

Sac. Faustin K. Mundendi