Omelia – Solennità dei Santi Pietro e Paolo

“Due testimoni, una sola fede, una sola Chiesa”

Cari fratelli e sorelle,

oggi la Chiesa celebra due figure fondamentali: San Pietro e San Paolo, colonne della fede, padri della nostra Chiesa romana, martiri della speranza cristiana.

  1. Le letture: storia di fede e liberazione

La prima lettura, dagli Atti degli Apostoli, ci racconta la miracolosa liberazione di Pietro dal carcere per opera di un angelo. Un episodio che non parla solo di una fuga, ma di una Chiesa che prega e un Dio che interviene, proprio nei momenti più oscuri. Pietro è “incatenato” ma non solo dalle guardie: è la condizione umana, fragile, esposta. Eppure, è proprio lui che Dio sceglie per essere guida.

Nel Vangelo, Pietro proclama con forza: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». È il primo a professare pubblicamente la divinità di Gesù. Per questo riceve la missione: «Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa». È un’affermazione che non nasce da merito personale, ma dalla rivelazione del Padre e dalla fede vissuta.

La seconda lettura, dalla seconda lettera a Timoteo, è come il testamento spirituale di Paolo. Egli guarda alla sua vita spesa per Cristo e può dire con serenità: «Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede». Paolo non si gloria delle sue imprese, ma della fedeltà del Signore che lo ha accompagnato e liberato.


  1. Pietro e Paolo: due strade, una sola direzione

Pietro era un pescatore, semplice, impulsivo, spesso fragile. Eppure Gesù lo sceglie come roccia della comunità. A Roma, Pietro guida la Chiesa nascente, sostiene i fratelli nella fede e infine dona la vita nel martirio, crocifisso – secondo la tradizione – nel circo di Nerone, dove oggi sorge la basilica di San Pietro.

Paolo, invece, era un fariseo colto, persecutore dei cristiani. Ma l’incontro con Cristo sulla via di Damasco cambia tutto. Diventa apostolo delle genti, predicatore instancabile, scrittore, fondatore di comunità. Anche lui arriva a Roma, annuncia il Vangelo con ardore e muore martire, decapitato, lungo la via Ostiense.

A Roma, le loro strade si incrociano: non per caso, ma per volontà di Dio. Qui i due apostoli offrono la loro vita, qui si radica la fede della Chiesa universale, su una testimonianza sigillata dal sangue.


  1. La loro eredità per noi oggi

Pietro ci insegna che la Chiesa è fondata sulla fede professata e testimoniata, nonostante le debolezze. La sua figura ci invita ad essere fedeli a Cristo anche nelle cadute, e ad avere il coraggio di ripartire.

Paolo ci insegna che nessuno è escluso dalla grazia di Dio, e che l’annuncio del Vangelo è una missione universale, da vivere con zelo, creatività e passione.

Entrambi, con vite così diverse, ci mostrano che l’unità nella diversità è possibile quando il centro è Cristo.


  1. Conclusione: una fede che unisce, una Chiesa che cammina

Fratelli e sorelle, noi non siamo qui solo a ricordare due santi, ma a rispondere oggi alla stessa chiamata:
– Chi è Cristo per me?
– Sono disposto a combattere la buona battaglia della fede?
– Sto pregando e agendo perché la mia comunità sia davvero apostolica, viva e missionaria?

Pietro e Paolo hanno donato tutto per Cristo. Anche noi siamo chiamati a dare testimonianza, non per forza con il martirio, ma con la fedeltà quotidiana, nelle piccole e grandi croci della vita.

In questa Eucaristia, rinnoviamo la nostra professione di fede sulla roccia che è Cristo e chiediamo l’intercessione di Pietro e Paolo perché, come loro, possiamo dire un giorno:
“Ho conservato la fede.”

Santi Pietro e Paolo, pregate per noi.

Amen.