📖 Omelia – Solennità della Santissima Trinità
Carissimi fratelli e sorelle,
oggi celebriamo uno dei misteri più profondi e affascinanti della nostra fede: la Santissima Trinità. Non una teoria astratta, non un enigma per teologi, ma il cuore pulsante di tutto ciò che crediamo, viviamo e annunciamo.
🕊️ 1. La Trinità nella Parola di Dio
Già dalle prime righe della Bibbia, vediamo una presenza trinitaria velata ma reale: il Padre crea, il Verbo (che Giovanni ci dirà essere Cristo) è all’opera, e lo Spirito aleggia sulle acque (Gen 1,1-2).
Nel Vangelo di oggi (Matteo 28,16-20), Gesù risorto manda i discepoli a battezzare “nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”. Non dice “nei nomi”, ma nel nome: un solo Dio, tre Persone. È una rivelazione chiara, solenne, affidata alla missione della Chiesa. La Trinità non è solo un mistero da contemplare, ma un nome nel quale viviamo, un nome nel quale siamo salvati.
San Paolo, nella seconda lettura (2Cor 13,13), ci benedice con parole che usiamo spesso nella liturgia:
> “La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi”.
Ecco: amore, grazia, comunione. Tre parole che ci parlano di vita vera, di relazione, di Dio che è famiglia e invita l’umanità a entrare in questa famiglia.
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🌍 2. La Trinità nella Chiesa, nell’Evangelizzazione e nella Missione
La Chiesa è nata dalla Trinità: voluta dal Padre, fondata dal Figlio, vivificata dallo Spirito Santo. Non è un’organizzazione umana, ma un segno visibile dell’amore trinitario nel mondo.
L’evangelizzazione nasce da questo amore. Non annunciamo una dottrina, ma una relazione con Dio Trinità. Il missionario non porta “qualcosa”, ma porta Dio, che è relazione, dono, accoglienza.
La Chiesa, quando è fedele alla sua vocazione, non può non essere missionaria. Gesù non dice: “Se volete, andate”, ma: “Andate!”. La missione non è facoltativa, è costitutiva. E non è solo dei preti o dei religiosi: è di ogni battezzato.
Evangelizzare non è “fare proselitismo”, ma testimoniare una comunione che cambia la vita. Ogni comunità cristiana, ogni famiglia, ogni parrocchia dovrebbe essere un’icona della Trinità, un luogo dove si sperimenta l’amore del Padre, la misericordia del Figlio e la forza unificante dello Spirito.
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❤️ 3. La Trinità e il Servizio nella Carità
Dio Trinità non resta chiuso in sé stesso: esce, si dona, salva. La Trinità è Dio che ama, salva, consola.
Per questo, chi vive davvero la fede trinitaria non può restare indifferente al grido dell’umanità. I poveri, i sofferenti, gli scartati, i migranti, i malati: sono fratelli nel Figlio, amati dal Padre, abitati dallo Spirito.
Il servizio nella carità è trinitario, perché:
è generativo come l’amore del Padre,
è sacrificato e concreto come l’amore del Figlio,
è libero, creativo, pieno di speranza come l’amore dello Spirito.
Non si può amare Dio-Trinità senza amare l’uomo. Ogni atto di carità è eco della Trinità.
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🙏 Conclusione
Fratelli e sorelle, la Trinità non è lontana, non è un mistero da capire, ma una realtà da vivere:
Nel segno della croce, ogni giorno, noi entriamo in relazione con le tre Persone.
Nella comunità, viviamo le relazioni come dono, non come scontro.
Nella missione, annunciamo un Dio che non domina, ma ama.
Nel servizio, diventiamo “icona vivente” della Trinità.
Chiediamo oggi di essere Chiesa trinitaria: comunione nel cuore, missione nelle mani, carità nello sguardo.
Amen.
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