Condivisione solidale della Parola di Dio nella Solennità di Tutti i Santi (Ap. 7, 2-4.9-14 Sal 23/24,1-6; 1 Gv  3, 1-3; Mt 11, 28; Mt 5, 1-12 ). SINTESI PER IL MIO VIVERE CRISTIANO – N. 46

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SOLENNITA’ DI TUTTI  I SANTI

1. Questa Festa m’insegna che,  oltre i Santi dal Calendario liturgico della Chiesa, cioè quelli  “canonizzati” e “beatificati”,  offertimi come modelli oggettivi di Santità, ci sono tanti Santi non conosciuti anche fra i miei parenti e familiari e tante altre persone  nel mondo intero,  di cui, oggi, la Chiesa celebra, “in unica festa i meriti e la gloria” (cfr. Orazione presidenziale iniziale della Messa di Tutti i Santi).

Ovviamente la domanda è chi sono questi Santi e cosa hanno fatto per esserlo?

2. I santi  già in Paradiso erano uomini normali come me,  con i loro pregi, ma anche con i loro difetti , limiti, debolezze e peccati!!!

Il loro particolare è che loro hanno creduto fedelmente nel Signore; hanno vissuto nella fede, nella speranza (cfr. 1 Gv 3, 3) e nella carità, scommettendo tutta la loro vita sull’amore (cfr. 1 Gv 3, 1). Hanno accolto la Parola di Dio ed hanno posto tutta la loro fiducia nella Misericordia (cfr. 1Gv 3, 7) , nella Provvidenza e nel Perdono di Dio. Hanno pregato.

Hanno lavato le loro vesti nel Sangue dell’Agnello! (cfr. Ap 7, 14)). Vuole dire che sono stati battezzati, si sono convertiti e hanno portato le gioie e le sofferenze della loro esistenza poggiandosi sulla Roccia Stabile che è Gesù,  che è  morto e risorto per la Redenzione dell’Umanità.

3. M’insegnano che per essere Santi, non bisogna  compiere cose spettacolarmente straordinarie, ma che la loro straordinarietà sta nella loro semplicità di non essere autoreferenziali. Il Centro della loro vita umana è stato DIO che hanno amato e servito nei prossimi con umiltà, vedendo il Cristo Signore, preferenzialmente, nei bisognosi, nei poveri, negli oppressi, negli ultimi, piccoli e deboli.

4. Hanno capito  che la via verso Dio nella Chiesa è l’ “uomo” da avvicinare, da ascoltare e da aiutare … E’ ciò che mi ha ricordato la 1a Lettera di S. Giovanni 3, 1-3.

Questa Festa m’ insegna che sono chiamato ad essere santo in quanto, già col Battesimo,  sono stato inserito nella Comunione dei Santi nella parte della Chiesa che è ancora in cammino della Fede. Se faccio ogni piccola cosa della mia vita con amore e  col desiderio della perfezione,  ascoltando la Voce dello Spirito Santo che è in me ed accettando l’aiuto di Dio, anch’io diventerò “santo”. 

5. Sarò ” beato” se apro la mia vita al Beato-Gesù (Mt 5, 1-12a), il “Mite e Umile di cuore”;  Lui, il “Puro di cuore” (cfr. Mt 5, 8);  Lui, l’Operatore della”Pace di Dio”(cfr. Mt 5, 9);  Lui, il “Misericordioso”(cfr. Mt 5, 7) che mi ha offerto il Perdono di Dio dando l’ultima goccia del suo Sangue per i peccatori; Lui, l’Innocente e Operatore della “Giustizia di Dio” (cfr. Mt 5, 10),  che ha sofferto ingiustamente persecuzione (cfr. Mt 5, 11) da parte di chi Egli ha voluto salvare a tutti i costi! 

Dovrò seguire le orme del Beato mio  Signore e sarò davvero “beato” e nella Beatitudine eterna, contemplerò il Volto di Dio nello splendore della sua Bellezza e Gloria e “Lo vedrò così come Egli è “(cfr. 1 Gv 3, 2).

6. Brevi pensieri che mi aiutano in questa meditazione

1° Papa Leone XIV

“La pace sia con tutti voi! Fratelli e sorelle carissimi, questo è il primo saluto del Cristo Risorto, il Buon Pastore, che ha dato la vita per il gregge di Dio. Anch’io vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore, raggiungesse le vostre famiglie, tutte le persone, ovunque siano, tutti i popoli, tutta la terra. La pace sia con voi! Questa è la pace del Cristo Risorto, una pace disarmata e una pace disarmante, umile e perseverante. Proviene da Dio, Dio che ci ama tutti incondizionatamente” (Papa Leone XIV, Primo saluto. Loggia centrale della Basilica di San Pietro
Giovedì, 8 maggio 2025
 – Dicastero per la comunicazione, 08.05.2025).

2° Papa Leone XIV

“Il mondo ha sete di pace: ha bisogno di una vera e solida epoca di riconciliazione, che ponga fine alla prevaricazione, all’esibizione della forza e all’indifferenza per il diritto. Basta guerre, con i loro dolorosi cumuli di morti, di distruzioni, esuli! Noi oggi, insieme, manifestiamo non solo la nostra ferma volontà di pace, ma anche la consapevolezza che la preghiera è una grande forza di riconciliazione. Chi non prega abusa della religione, persino per uccidere. La preghiera è un movimento dello spirito, un’apertura del cuore. Non parole gridate, non comportamenti esibiti, non slogan religiosi usati contro le creature di Dio. Abbiamo fede che la preghiera cambi la storia dei popoli. I luoghi di preghiera siano tende dell’incontro, santuari di riconciliazione, oasi di pace (Papa Leone XIV, Discorso ai Partecipanti  all’Incontro Internazionale di Preghiera per la Pace organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio (Roma, 26-28 ottobre 2025), 28.10.2025- Dicastero per la comunicazione, 28.10. 2025).

3° San Giovanni Paolo II

“ Lode e azione di grazie a Dio per aver suscitato nella Chiesa una moltitudine immensa di Santi, che nessuno può contare (cfr  Ap 7,9). Una moltitudine immensa: non solo i Santi e i Beati che festeggiamo durante l’anno liturgico, ma anche i Santi anonimi, conosciuti solo da Lui. Madri e padri di famiglia, che nella quotidiana dedizione ai figli hanno contribuito efficacemente alla crescita della Chiesa e all’edificazione della società; sacerdoti, suore e laici che, come candele accese dinanzi all’altare del Signore, si sono consumati nel servizio al prossimo bisognoso di aiuto materiale e spirituale; missionari e missionarie, che hanno lasciato tutto per portare l’annuncio evangelico in ogni parte del mondo. E l’elenco potrebbe continuare.(…). L’odierna liturgia parla tutta di santità. Per sapere però quale sia la strada della santità, dobbiamo salire con gli Apostoli sul monte delle Beatitudini, avvicinarci a Gesù e metterci in ascolto delle parole di vita che escono dalle sue labbra. 

 ( S. GP II, Omelia, Mercoledì, 1° novembre 2000,  nn. 1 e 3)Città del Vaticano, Dicastero  per la comunicazione,  2000.

4° Benedetto XVI

La comunione dei santi è l’umanità compaginata in unità secondo il modello della Trinità: è la città futura, già fin d’ora in formazione e che noi cerchiamo di edificare con la nostra vita. Essa è l’immagine ideale della Chiesa alla fine della settimana al cui inizio troviamo la Chiesa terrena, nata nel cenacolo di Gerusalemme. La Chiesa che è nel tempo è tesa fra questa Chiesa dell’origine e la Chiesa della fine, che già ora sta crescendo. (…). La Chiesa è l’iscrizione e l’incorporazione dell’umanità nella modalità di vita che è propria del Dio trinitario” (Ratzinger: Trasmissione alla Radio Bavarese, 1986, in B. XVI, 365 giorni con il Papa. Collaboratori della verità, San Paolo, Cinisello Balsamo – MI, 2006, p. 459).

5° Benedetto XVI

“Per essere santi non occorre compiere azioni e opere straordinarie, né possedere carismi eccezionali.(…) E’ necessario innanzitutto ascoltare Gesù e poi seguirlo senza perdersi d’animo di fronte alle difficoltà.(…) L’esperienza della Chiesa dimostra che ogni forma di santità , pur seguendo tracciati differenti, passa sempre per la via della  croce, via della rinuncia a se stesso. (…) L’esempio dei santi è per noi un incoraggiamento a seguire le stesse orme, a sperimentare la gioia di chi si fida di Dio, perché l’unica vera causa di tristezza e d’infelicità per l’uomo è vivere lontano da Lui. (…) Con Lui l’impossibile diventa possibile e persino un cammello passa per la cruna dell’ago (cfr Mc 10, 25); con il suo aiuto ci è dato di diventare perfetti come è perfetto il Padre celeste (cfr Mt 5, 48)” (B. XVI: Santa Messa nella Solennità di Tutti i Santi, 1 novembre 2006).

6° Papa Francesco

“Cari fratelli e sorelle, questa è la via della santità, ed è la stessa via della felicità. E’ la via che ha percorso Gesù, anzi, è Lui stesso questa Via: chi cammina con Lui e passa attraverso di Lui entra nella vita, nella vita eterna. Chiediamo al Signore la grazia di essere persone semplici e umili, la grazia di saper piangere, la grazia di essere miti, la grazia di lavorare per la giustizia e la pace, e soprattutto la grazia di lasciarci perdonare da Dio per diventare strumenti della sua misericordia. Così hanno fatto i Santi, che ci hanno preceduto nella patria celeste. Essi ci accompagnano nel nostro pellegrinaggio terreno, ci incoraggiano ad andare avanti. La loro intercessione ci aiuti a camminare nella via di Gesù, e ottenga la felicità eterna per i nostri fratelli e sorelle defunti, per i quali offriamo questa Messa” (Papa Francesco, OmeliaCimitero del Verano, Roma Domenica, 1° novembre 2015; Città del Vaticano, Dicastero della Comunicazione, 2015.

7° S.E.R. Arch. Mons. Giuseppe Mani

“La Chiesa ci invita oggi  a pensare al Paradiso, a quella Patria in cui saremo tutti, per essere felici per sempre. In conversazione con il Padre, che crea continuamente e fa belle tutte le cose, con Gesù che redime e salva dal male e dal peccato, e si propone come modello di ogni vita, e con lo Spirito Santo sempre in azione per realizzare il piano di Dio e fare del mondo una icona del Regno. Fare la festa dei Santi, quindi, significa respirare a pieni polmoni la Chiesa e elevare gli occhi dal microscopio al telescopio” (www.monsgiuseppemani.it).

8° S.E.R. Mons. Paolo Ricciardi

“(…) penso ai santi della porta accanto di cui ho avuto conoscenza diretta o indiretta in questo anno (…). Penso ai genitori di bambini malati che combattono con tenacia e fede, nella grande prova della vita.(…) Quest’anno leggo le Beatitudini guardando sullo sfondo i volti e le storie di tante persone che Dio mi ha messo accanto . Questo  è Santità” (S. E.R. Mons. Ricciardi, Immersi della Parola. Pellegrini di Speranza, 52,  1 novembre 2025).

9° Monache carmelitane del Monastero Janua Coeli

 “La beatitudine è un segreto di appartenenza al cielo … La povertà non è una privazione, è pensare se stessi e ogni cosa come dono …  Vivi con il cuore di Dio e sarai beato. Finché cerchi altro, non puoi sperimentare la beatitudine…  L’umiltà è la chiave di accesso per vivere beati… Più siamo piccoli, più raggiungiamo le altezze perché Dio ci prende in braccio!” (Monache carmelitane Ianua Coeli: Santuario dell’Addolorata in Cerreto di Sorano (GR): www. Monasterocarmelitane.it).

Sac. Faustin K.Mundendi