Vangelo: Matteo 5,1-12a – Le Beatitudini


Cari fratelli e sorelle,

oggi celebriamo una festa luminosa: la Solennità di Tutti i Santi.
Non ricordiamo solo i grandi santi che conosciamo per nome — Francesco, Teresa, Giovanni Paolo II — ma anche tutti quelli che non sono scritti nei calendari, le persone semplici e nascoste che hanno vissuto il Vangelo fino in fondo.

È la festa di Dio che ha mantenuto la sua promessa: “Siate santi, perché io sono santo.”
È la festa della Chiesa nella sua forma più vera: una famiglia di peccatori perdonati, chiamati alla santità.


  1. La santità non è un privilegio, è una chiamata

Spesso pensiamo che i santi siano eroi irraggiungibili, ma Gesù nel Vangelo ci mostra tutt’altro: i santi sono i beati delle Beatitudini.
Beati i poveri, i miti, i misericordiosi, i puri di cuore…
La santità non è fare cose straordinarie, ma vivere in modo straordinario le cose ordinarie, lasciando che Dio riempia di amore anche i piccoli gesti quotidiani.


  1. I santi sono gente come noi

I santi non sono nati santi.
Erano uomini e donne con debolezze, limiti, tentazioni. Ma hanno permesso a Dio di lavorare in loro.
Come diceva Papa Francesco: “Il Signore ci vuole santi, non supereroi.”
La santità è un cammino fatto di cadute e di rialzate, di fiducia, di perdono e di amore concreto.


  1. La santità oggi ha il volto dell’umanità

Oggi la santità ha l’odore della nostra umanità.
Ha il profumo delle mamme che perdono un figlio sulla strada e, invece di chiudersi nel dolore, fondano un’associazione di mamme volontarie per aiutarsi a vicenda e salvare altri ragazzi dal pericolo.
Ha il volto dei padri che restano a casa con i figli piccoli dopo la morte della giovane mamma, e continuano a credere nella vita nonostante tutto.
Ha le mani dei genitori che fanno i volontari negli ospedali dopo la morte del proprio bambino, per portare conforto ad altri genitori feriti.
Ha la voce dei giovani che si incontrano in grandi raduni, non per fuggire dal mondo, ma per stare insieme, pregare e crescere nella comunione.

Ecco, fratelli e sorelle, la santità del quotidiano: quella che nasce dal dolore trasformato in amore, dalla fatica vissuta con fede, dalla speranza che non si spegne.


  1. La santità è gioia

Le Beatitudini non sono un elenco di doveri, ma una mappa della felicità secondo Dio.
Il mondo dice: “Beato chi ha successo, chi è potente, chi possiede.”
Gesù dice: “Beato chi ama, chi perdona, chi costruisce pace.”
La vera gioia nasce quando viviamo come figli di Dio, con un cuore libero.


  1. I santi ci accompagnano

Oggi il cielo è affollato di volti familiari: i nostri nonni, genitori, amici che ci hanno insegnato la fede con gesti semplici.
Loro ci dicono: “Coraggio! Anche tu puoi essere santo.”
E ci accompagnano nel nostro cammino quotidiano, invisibili ma presenti, come stelle che brillano nella notte.


🌿 Preghiera sulla santità

Signore Gesù,
Tu che hai detto “Siate santi, perché Io sono santo”,
donaci di credere che la santità è possibile anche per noi.

Rendici poveri di cuore,
capaci di fidarci di Te più che delle nostre forze.
Fa’ che nelle lacrime non perdiamo la speranza,
che nel perdono troviamo la pace,
che nella fatica scopriamo la Tua presenza.

Insegnaci la santità della porta accanto:
quella delle mamme che amano,
dei padri che resistono,
dei giovani che costruiscono ponti,
dei malati che offrono il dolore in silenzio,
di chi prega e semina bontà senza apparire.

Fa’, Signore, che il profumo della santità
si diffonda nelle nostre case, nelle nostre strade, nella nostra comunità.
E quando la sera verrà,
donaci di entrare nella Tua luce insieme a tutti i Santi,
per cantare in eterno la Tua Misericordia.