Il mercoledì delle ceneri
Commento al vangelo
Il Vangelo di Matteo 6,1-6.16-18 ci invita a vivere la nostra fede in modo autentico, cercando la comunione con Dio e con tutte le sue creature quale orientamento del cuore. Evitando ipocrisie e l’approvazione degli altri. Questo cammino di sincera conversione si può comprendere alla luce del “tesoro della grazia” e dell’immagine biblica dei “vasi di creta” (2 Corinzi 4,7), in particolare nel servizio di accoglienza verso tutti i figli di Dio.
Il tesoro della grazia in vasi di creta
San Paolo scrive: “Noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta, affinché appaia che questa straordinaria potenza appartiene a Dio e non viene da noi”. Il tesoro è la grazia divina, la vita nuova che riceviamo da Dio. I vasi di creta siamo noi: fragili, deboli, limitati, ma scelti da Dio per portare il suo amore nel mondo.
Nel contesto di Matteo 6, questo ci aiuta a comprendere che il nostro agire (elemosina, preghiera, digiuno) non è un mezzo per esaltare noi stessi, ma uno spazio in cui la grazia di Dio può manifestarsi. Il bene che facciamo non è nostro merito, ma un riflesso del dono che abbiamo ricevuto. La nostra fragilità diventa il luogo in cui Dio opera.
Accoglienza e conversione: il servizio che trasforma
La vera conversione non consiste solo in un cambiamento interiore, ma si traduce in un’accoglienza concreta di tutte e tutti i figli di Dio. Se siamo vasi di creta, non possiamo essere chiusi, rigidi o esclusivi. La nostra debolezza ci rende solidali con chi è fragile, e il tesoro che portiamo dentro ci spinge ad aprirci agli altri con misericordia.
L’elemosina nel segreto diventa un’accoglienza discreta, che non umilia chi riceve, ma lo rispetta come fratello o sorella.
La preghiera nascosta è un atto di comunione con Dio, che ci apre gli occhi per vedere in ogni persona un figlio amato da Lui.
Il digiuno silenzioso è un’offerta che ci libera dall’egoismo per condividere ciò che abbiamo con chi è nel bisogno.
Conclusione: un cammino di conversione
Essere vasi di creta pieni della grazia di Dio significa vivere la fede con umiltà e verità, senza cercare riconoscimenti. La conversione non è solo un cambiamento personale, ma diventa un atto di servizio e accoglienza verso tutti. In un mondo che esclude e divide, il cristiano è chiamato a essere segno di un amore che non fa distinzioni.
La nostra fragilità non è un limite, ma una possibilità: nei nostri vasi di creta Dio depone il suo tesoro, affinché la sua luce risplenda nel mondo attraverso gesti di amore autentico.
Lascia un commento