Condivisione solidale della Parola di Dio nella XXIX Domenica TOC (Es 17, 8-13; 2Tm 3, 14-4, 2; Lc 18, 1-8). SINTESI PER IL MIO VIVERE CRISTIANO – N. 44
La Parola di Dio ora m’insegna l’importanza e la necessità della preghiera che è relazione di fede e di speranza, senza stancarmi mai (cfr. Lc 18, 1-8).
1. La preghiera non è un bisogno per Dio ma per me. Il frutto della preghiera va a me e non a Dio. Gesù la vuole perseverante, costante, perspicace, insistente…
2. La preghiera di Mosè m’insegna varie dimensioni della preghiera (cfr. Es 17, 18-13).
a) La dimensione corporea. Mi esprimo nella preghiera anche con il mio corpo come nel caso delle mani alzate da Mosè durante il combattimento di Giosuè contro Amalèk a Rifidìm. Quando le mani di Mosè erano alzate Israele predominava; quando si abbassavano i nemici prevalevano (cfr. Es 17, 11).
La celebrazione eucaristica è scandita dai movimenti del corpo in vari momenti: quando mi alzo, mi siedo, mi metto in ginocchia, alzo le mani al Padre Nostro …
b) La dimensione solidale. Per tenere le mani di Mosè alzate, quando era stanco, Aronne e Cur le sostenevano mentre egli era seduto su una pietra. Questa dimensione solidale mi fa pensare al carattere comunitario della preghiera della Chiesa: pregare insieme.
3. La Seconda Lettera di San Paolo a Timoteo mi offre le fondamenta della preghiera cristiana.
a) La Fede di cui la preghiera è espressione e di cui la Speranza sarebbe anche il contenuto.
b) La Parola di Dio trasmessa dalla Sacra Scrittura (2Tim3, 16) dalla quale sorge la preghiera .
La meditazione della Parola di Dio nutre la preghiera che è relazione profonda ed intima con Dio. L’uomo di Dio impregnato dalla fede e nutrito dalla preghiera trova la forza d’annunciare la Parola di Dio in momento opportuno e non opportuno, esortando “con magnanimità e insegnamento” (2Tim 4, 2).
Il nutrimento che offre la Sacra Scrittura o la Parola di Dio mi dà il coraggio di “insegnare, convincere, correggere ed educare alla giustizia” (2Tim 3, 16).
4. La Giustizia (cfr. 2 Tim 3, 16; Lc 18, 4.5. 8). In quanto prete, la mia preghiera, soprattutto quella strutturata nel breviario, è la preghiera della Chiesa. La giustizia cristiana dispone una partecipazione equa ai beni di Dio per tutti. Essa sfocia nella misericordia di Dio. Gesù dice che Dio “farà giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo , quando verrà, troverà la fede sulla terra?” (Lc 18, 8).
5. La preghiera è quindi vitale per me.
6. Brevi pensieri che mi aiutano in questa meditazione
1° Benedetto XVI
“Quando la fede si colma d’amore per Dio, riconosciuto come Padre buono e giusto, la preghiera si fa perseverante, insistente, diventa un gemito dello spirito, un grido dell’anima che penetra il cuore di Dio. In tal modo la preghiera diviene la più grande forza di trasformazione del mondo” (B. XVI, Santa Messa a Napoli, 21.10.2007).
2° Benedetto XVI
“ Come potreste pensare che il vostro Padre celeste, buono e fedele, e potente, il quale desidera solo il bene dei suoi figli, non vi faccia a suo tempo giustizia? La fede ci assicura che Dio ascolta la nostra preghiera e ci esaudisce al momento opportuno, anche se l’esperienza quotidiana sembra smentire questa certezza”( B. XVI, Santa Messa a Napoli, 21.10.2007).
3° S. E. R. Mons. Paolo Ricciardi
“… pregare non è dire preghiere. Pregare è come voler bene. E, se vuoi bene a qualcuno , è notte e giorno, un grido continuo, è uno stato del cuore che non si stanca. (…) l’insistenza non serve a Dio, ma a noi. Serve per purificare questa preghiera, passando da una semplice richiesta ad un abbandono del cuore, ad una fiducia filiale che sa che Dio certamente mi ascolta e certamente interverrà, forse non esaudendo la mia richiesta, ma donandomi comunque la capacità di vivere qualsiasi cosa mi accada. Allora… pregare è come il respiro , che giorno e notte ci tiene in vita” ( S.E. R. Mons. Paolo Ricciardi, Immersi nella Parola. Pellegrini di Speranza, 19 ottobre 2025).
Sac. Faustin K.M.
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