Condivisione solidale della Parola di Dio nella XX Domenica TOC (Ger 38, 4-6.8-10; Sal 39(40); Ebr 12, 1-4; Gv 10, 27; Lc 12, 49-53). SINTESI PER IL MIO VIVERE CRISTIANO – N. 36

Nella  20ma domenica di questo Tempo Ordinario dell’Anno C, San Luca m’ invita  in quanto Cristiano, discepolo di Gesù, a guardare , seguire ed imitare il mio Maestro e Guida, Gesù.

1. Quando Gesù, appena nato , fu presentato nel Tempio di Gerusalemme, il Saggio Simeone, tenendoLo in braccia, fece una profezia sulla sua identità e missione dicendo che Egli sarebbe stato “Segno di contradizione in mezzo al Popolo, per la Salvezza di molti in Israele” e che avrebbe poi svelato i piani nascosti di Dio su Israele. Con l’occasione, Simeone  diceva a Maria, sua Madre, che la spada avrebbe trafitto la sua anima. (cfr.  Lc 2, 33-35). Ciò per dire con quale battesimo Gesù avrebbe salvato e redento il Mondo, cioè con la Passione, la Morte e la Risurrezione.

2. In Luca 12, 49-53., è Gesù stesso, da adulto e già all’opera nella sua Missione, ad affermare quanto aveva profetizzato Simeone. Dice: “Sono venuto a gettare fuoco sulla terra…;  Ho un battesimo nel quale sarò battezzato … pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No,… ma divisione”.

Il fuoco che porta Gesù è il Vangelo della Verità del Regno di Dio; E’ l’esigenza dell’Amore, della Giustizia e della Carità cristiana.

Il suo Battesimo è l’impegno fedele e coerente nel realizzare il Disegno di Dio per la Salvezza dell’Umanità mediante il dono totale di sè, per amore gratuito testimoniato dalla sua Sofferenza, e la sua Morte, prima della Risurrezione e Glorificazione Eterna.

3. Il discepolo, il Cristiano, è così invitato a realizzare con Cristo l’impegno del battesimo ricevuto, cioè il suo morire al vecchio uomo della menzogna, dell’ingiustizia, dell’ipocrisia, del seguire la via larga ingannatrice con i suoi peccaminosi piaceri, prepotenze, violenze, sfruttamenti  dei deboli …., per risorgere all’umanità nuova colma della grazia di Dio, della benedizione di Dio, della protezione di Dio…

Il discepolo, il Cristiano, secondo Luca, è chiamato a testimoniare profondamente e coerentemente dell’identità ricevuta col battesimo: testimoniare della Verità del Vangelo di Cristo e  dell’Amore vissuto nella Carità cristiana. Il Cristiano, il discepolo di Gesù è invitato a seguire le orme del suo Signore e a seguire la Via da Lui tracciata.

E’ una chiamata esigente che comporta l’andare contro corrente. Il che non è facile, e Gesù lo sa e averte che guardare a Lui, giudicare e decidere per  seguire Lui in questa Via, esige una netta presa di posizione radicale che non esclude disguidi, incomprensioni, opposizioni, divisioni da quelli che la pesano diversamente, anche all’interno dei rapporti familiari strettissimi: con  padri, madri, figli, suoceri, nuore, generi, amici, ecc…

4. La Salvezza, però , si acquisisce con la fiducia nella Provvidenza protettrice di Dio, sull’esempio del profeta giusto, Geremia,  salvato da Dio dinanzi alle iniquità e i tornaconti dei notabili della Corte del re, sull’intervento dello straniero, l’eunuco Etiope Ebed-Mèlec (cfr. Ger 38, 4…10). La Salvezza si acquisisce con la perseveranza nella corsa tenace verso l’obbiettivo, la Mèta che è la Vera Pace, nell’incontro finale ed eterno con il Cristo Glorioso.

5. Nel frattempo, nel tempo lasciato alla mia esistenza, c’è da lottare,  assistito dalla grazia di Dio, contro il nemico dell’avvenimento del Regno di Dio, il diavolo con le sue insidie: lottare contro il peccato e il male. Gestire le croci della vita, e come dice la Lettera agli Ebrei 12, 1-4) resistere al peccato, se è necessario fino al sangue.

Oggi tanti cristiani nel Mondo sono perseguitati, dal fatto stesso di essere “cristiani”. Occorre pregare per la loro e la mia perseveranza nel testimoniare Cristo.

6. Alcuni brevi pensieri   che mi aiutano in questa meditazione :

1°  S. E. Mons. Giuseppe Mani:

“ Gesù chiarisce definitivamente che il battesimo che è venuto a portare non  ha come conseguenza la pace a buon mercato, ma la guerra e la divisione. La pace, frutto dello Spirito, non è assenza di guerra, ma la conclusione di una guerra. I militari dicevano, in altro senso, che ogni guerra deve finire, nel senso che devono esserci vinti e vincitori, ogni cessate il fuoco e deterrenza è sempre una sospensione della guerra che facilmente ricomincia. Ricevere il Battesimo vuol dire entrare nella dimensione pasquale della vita, cioè nella lotta continua tra il bene e il male, sicuri della vittoria di Cristo, ma che non dispensa dal continuare la lotta col nemico che è sempre pronto “cercando di divorarci”.  La lotta tra il bene e il male, tra Dio e il demonio ci tiene sempre sul campo di battaglia in cui ogni momento si svolge la scelta  tra Dio e il suo e nostro nemico. Questa lotta più che una guerra la chiamerei guerriglia in cui il nemico si nasconde e con atti di terrorismo di ogni genere crea difficoltà ai figli di Dio” (2025monsgiuseppemani. it)

2° Rev. Prof. Dr. Rocco D’Ambrosio:

“La parola di Gesù  vuole portare frutto e il frutto consiste in un cambio radicale della propria vita, cioè interiorità, abitudini, pensiero e cuore, relazioni, situazioni personali e sociali, comunitarie e politiche. Altrimenti è un cristianesimo, o meglio una cristianità borghese, ossia un seguire il Signore che non ci scomoda più di tanto, lascia le cose come stanno e pone solo una sottile e inefficace vernice cristiana sulla nostra realtà” (cercasiunfine.it).

Sac. Faustin K. Mundendi