Il contatto filiale nella preghiera – Don Faustin

Condivisione solidale della Parola di Dio nella XVII Domenica TOC (Gn 18, 20-32; Col 2, 12-14; Lc 11,1-13). SINTESI PER IL MIO VIVERE CRISTIANO – N. 32

La Parola di Dio oggi mi istruisce sull’importanza della preghiera e sul come e quanto pregare!

  • Abramo prega con fiducia, con perseveranza e con insistenza, sperando che tramite la presenza di qualche persona giusta, Dio risparmiasse le città peccatrici di Sodoma e Gomorra dalla distruzione totale (cfr. Gn 18, 20-32). Egli sperimenta che Dio è sempre disposto a perdonare e ad offrire la sua sconfinata Misericordia. Solo che l’esperienza della preghiera di Abramo si è rivelata fallimentare riguardo ai “numeri”! Sodoma e Gomorra furono distrutte: non c’erano giusti in “comunione” con Dio.

La preghiera non è questione di “numeri” ma dello stare in “comunione” col Signore, per accogliere la sua Volontà e le sue grazie, per attingere da Dio, luce, forza e vita.

Gesù m’insegna che la preghiera è il contatto filiale permanente con il Padre Celeste (cfr. Lc 11,1- 4) che ascolta sempre ogni mia preghiera. Gesù  m’insegna questa certezza che non solo Dio ascolta sempre la mia preghiera ma che anche risponde sempre e dà ciò che mi occorre veramente nel momento che Egli giudica opportuno e giusto (cfr. Lc 11, 13).

  • Dio è buono (cfr. Lc 11, 13), e perciò, dà ciò che serve alla vita quotidiana in vista alla Salvezza Eterna.
  • La mia preghiera è cristiana. Con il Battesimoin Cristo, Morto e Risorto, ho ricevuto tutto nello Spirito Santo: amore, perdono, grazia, luce … Il Cristo ha inchiodato il “documento della condanna” alla sua Croce, per ridarmi “dignità” e “vita” (cfr. Col 2, 12-14). Da qui, la qualità della mia preghiera e del mio “stare con Lui”.
  • Devo imparare a pregare per contare su Dio come da figlio colmo di fede e di speranza (cfr. Lc 11, 9-12). La preghiera è l’espressione della “fede” e della “speranza”; perciò è necessaria e deve essere insistente, perseverante, se ci vuole anche invadente; si tratta di una sana invadenza e Dio si lascia importunare in questo senso (cfr. Lc 11, 5-8). Se non si ha la fede non si può “pregare”, e così sperare nei doni di Dio attraverso il gran Dono dello Spirito Santo (Lc 11, 13).
  • Alcuni brevi pensieri   che mi aiutano in questa meditazione :

1° Mons. Giuseppe Mani:

La preghiera di Cristo è la nostra. Pregare è un obbligo formale, non una pia esortazione, ci deriva dalla Parola di Dio e ad essa il credente è tenuto.  Pregare è un obbligo per il cristiano. “Chi prega si salva e chi non prega si danna”, afferma Sant’Alfonso. La preghiera è sempre ascoltata da Dio ed esaudita perché Dio ci vuole suoi collaboratori nella storia del mondo. Dio ha creato il mondo senza di noi come ci ha dato la vita indipendentemente dalla nostra volontà, intende coinvolgerci nella storia perché cresca fino alla perfezione “secondo la sua volontà” (2025giuseppemani.it)

2° Benedetto XVI:

“Siamo di fronte alle prime parole della Sacra Scrittura che apprendiamo fin da bambini. Esse si imprimono nella memoria, plasmano la nostra vita, ci accompagnano fin all’ultimo respiro. Esse svelano che ‘noi non siamo già in modo compiuto figli di Dio, ma dobbiamo diventarlo ed esserlo sempre di più mediante una nostra sempre e profonda comunione con Gesù. Essere figli diventa l’equivalente di seguire Cristo ’ (B.XVI, Gesù di Nazaret, Milano 2007, p. 168). Questa preghiera accoglie ed esprime anche le umane necessità materiali e spirituali : ‘Dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e prdona a noi i nostri peccati’(Lc 11, 3-4)… »(B. XVI,  Angelus, 25 luglio 2010).

3° Rocco D’Ambrosio :

« Siamo tutti cattivi. Ciò non nsignifica che siamo tutti uguali – ovviamente – ma abbiamo la nostra ‘quota’ di cattiveria, più o meno piccola, depositata in fondo al  cuore e spesso essa appare. Siamo tutti cattivi. E’ escluso solo Gesù per natura e la Madonna per grazia. Il resto è un arcobaleno di cattiveria , di diversa intensità e manifestazione, in tempi e modi tra i più disparati » (Rev. Prof. R. D’Ambrosio : cercarsiunfine.it).

4° Rocco d’Ambrosio :

« Eppure siamo capaci di qualche cosa di buono. Siamo cattivi ma ‘sappiamo  dare cose buone ai nostri figli’. (…). Noi siamo cattivi, Dio no. Dio è buono … Noi siamo cattivi e Lui è buono. Per questo dobbiamo pregarlo sempre. Dobbiamo farlo non solo per i nostri piccoli e grandi problemi di vita – salute, lavoro , pandemia, relazioni – ma dobbiamo farlo soprattutto per non diventare più cattivi di quello che siamo. Dobbiamo pregare perché con le nostre forse  non ce la faremo mai a sconfiggere la cattiveria che è in noi. Dobbiamo ripetere sempre : ‘ Non abbandonarci nella tentazione, ma liberaci dl male’. Dobbiamo chiedere, cercare e bussare alla srua porta. Sempre. Senza mai stancarci »(Rev. Prof. R. D’Ambrosio : cerrcasiunfine.it).

5° Mons. Fulton J. Sheen :

« La  preghiera inizia parlando con Dio, ma termina ascoltandolo. Di fonte alla Verità Assoluta, il silenzio è il linguaggio dell’anima » (Mons. Fulton J. Sheen , in La Domenica, n. 2/2025, San Paolo, 2025., p. 33).

6° San John Henry Newman :

« Le tentatzioni che di solito assalgono i giovani e gli intellettuali sono due tipi : quelle che sono dirette contro la loro  virtù, e quelle che sono dirette contro la loro fede » (San John Henry Newman, in La Domenica, n. 2/2025, San Paolo, 2025, p. 34).

7° Santa Teresa D’Avila :

« Dobbiamo supplicare  Dio che ci liberi da ogni pericolo per sempre e ci tolga da ogni male. E per quanto imperfetto sia il nostro disiderio, sforziamoci di insistere in questa richiesta. Che ci costa chiedere molto, visto che ci rivolgiamo all’Onnipotente ? » (Santa Teresa d’Avila, Cammino, 60 (34), 4,in Opere complete, Milano 1998, p. 846, citata da B. XVI, Angelus, 25 luglio 2010).

8° Congregazione per la Dottina della Fede :

« Ogni fedele dovrà cercare e potrà trovare nella verità e ricchezza della preghiera critiana, insegnata dalla Chiesa, la propria via, il proprio modo di preghiera … si lascerà quindi condurre … dallo Spirito Santo, il quale lo guida  attraverso Cristo, al Padre » (Congregazione per la Dottrina della Fede, Alcuni aspetti della meditazione cristiana, 15 ottobre 1989, 29 : AAS 82 (1990), 378, citata da B. XVI,Angelus, 25 luglio 2010).

Sac. Faustin K. Mundendi

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2 commenti

  1. Maurizio Ferrari

    Che bella e ricca riflessione sulla preghiera.
    Grazie Faustin

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