Condivisione della Parola di Dio nella Domenica delle Palme C (Is 50, 4-7; Sal 21/22; Fil 2, 6-11; Lc 22, 14-23.56). Una sintesi per il mio vivere cristiano – N. 11

La commovente Passione del Signore m’invita a meditare ogni parola del suo racconto, ma mi soffermo su alcuni passi che colpiscono la mia mente e il mio cuore riguardo i tradimenti , insulti e tentazioni, inflitti al Signore. Colgo soprattutto le certezze e la speranza che infondono in me le risposte del Signore in questa sua Passione.

Durante l’Ultima Cena Gesù espone la realtà del tradimento imminente dicendo: “Ma ecco, la mano di colui che mi tradisce è con me, sulla tavola. Il Figlio dell’uomo se ne va secondo quanto è stabilito,ma guai a quell’uomo dal quale egli viene tradito” (Lc 22, 21-22).

Colui che lo tradisce è Giuda che l’ha venduto e a cui dice, nominandolo al momento venuto : “Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell’uomo?“(Lc 22, 48).

Il Signore avvisa Simone del suo rinnegamento, quando egli  pensava di essere “ pronto ad andar e anche in prigione e alla morte” con Gesù (cfr. Lc 22, 33). Gesù smentisce questa presunzione di Pietro: “Pietro, io ti dico: oggi il gallo non canterà prima che tu, per tre volte, abbia negato di conoscermi“(Lc 22, 34). E alle tre domande fatte a Pietro sono seguite sue tre risposte contenenti i sui rinnegamenti nei confronti di Gesù: “O donna, non lo conosco!” (Lc 22, 57), “O uomo, non lo conosco!” (Lc 22, 58); “O uomo, non so quello che dici“. E in quel istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò” (Lc 22, 50). “Allora il Signore il Signore si voltò e fissò lo sguardo su Pietro, e Pietro si ricordò della parola che il Signore gli aveva detto: ‘Prima che il gallo , oggi mi rinnegherai tre volte. E, uscito fuori, pianse amaramente” (Lc 22, 61-62).

C’è da meditare molto sul tradimento di Giuda e i rinnegamenti di Pietro che la divinità di Gesù aveva annunciato in anticipo. Niente sorpresa per il Signore che conosce bene l’umanità di ciascuno! Mentre il tradimento di Giuda è frutto di un bruttissimo calcolo, Pietro si è trovato in un brutto giro delle domande dirette e brucianti che egli non si aspettava. Questione di salvare la propria pelle. Paura! Fragilità!!!

Gesù lo sapeva e per questo aveva già assicurato Pietro della preghiera speciale fatta per lui: un privilegio unico che conferisce realmente il primato a Pietro nei confronti dei suoi pari del Collegio degli Apostoli a cui seguirà la triplice conferma d’Amore al mare di Galilea dopo la Risurrezione (Gv 21, 15-17). Per la preghiera speciale, Gesù assicura il suo sostegno alla fede di Pietro: “Simone, Simone, ecco: Satana vi ha cercati per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli“(Lc 22, 32).

Gli insulti della gente contengono quelli “Se sei…” delle tentazioni subite da Gesù da parte del diavolo nel deserto, il quale alla fine lasciò Gesù per tornare al “tempo fissato” (cfr. Lc 4, 1-13). Il tempo fissato è questo del Calvario in cui il diavolo continua ad esprimersi nelle grida della gente: “Ha salvato gli altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto” (Lc 22, 35); “Se tu sei re dei Giudei, salva te stesso” (Lc 22, 37); “Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!” (Lc 22, 39).

Gesù non scende dalla Croce. E’ con l’Ora della Croce che egli  salva tutta l’Umanità, i suoi insultatori e crocifissori compresi. Ecco perché Gesù pronuncia , una volta crocifisso, la profonda frase piena di Misericordia divina: “ Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno” (Lc 22, 34). E’ l’ora attesa nel suo messianismo compiuto. Capisco quando uno dei discepoli “colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò destro”, “Gesù intervenne dicendo: ‘Lasciate! Basta così!’ E toccandogli l’orecchio, lo guarì” (Lc 22, 50-51).

La crocifissione del Signore ha suscitato anche la fede immediata di alcuni, due in particolare: 

1)Un malfattore pentito esprime la sua fede rispondendo al malfattore impenitente,-  il quale ha parlato di pancia ed ha insultato Gesù -, e dice: “Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male. E disse: ‘Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno ‘. Gli rispose: ‘ In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso” (cfr. Lc 22, 39-43).

2)Il centurione! “Visto ciò`che era accaduto, il centurione dava a gloria a Dio dicendo: ‘Veramente quest’uomo era giusto‘.” (Lc 22, 47). 

Monsignor Giuseppe Mani, come risultato di una ricerca accurata su di lui, scrive nella sua riflessione fatta per la Domenica delle Palme 2025:

” Straordinaria la figura del centurione che, dalle ricerche fatte, pare che fosse italiano, essendo in quel periodo distaccata in Palestina la Legione Julia. Aveva seguito per tutta la via Crucis il Condannato, aveva visto Maria abbracciarlo, lo aveva spogliato e contemplato, flagellato e crocifisso, tutto eseguito da lui e dal suo picchetto di soldati; era il suo lavoro di quel giorno: eseguire una Crocifissione. Ma durante tutta la Via Crucis, accanto a Cristo, lo Spirito Santo agiva nel suo cuore e preparava il primo atto di fede nel tempo, appena compiuta la Salvezza: “Quest’uomo era veramente il Figlio di Dio!”( Copyright © 2025 giuseppemani.it – Powered by NOVA OPERA).

Gesù, compiuta tutta la sua missione, “gridando a gran voce, disse: ‘Padre, nelle tua mani consegno il mio spirito’. Detto questo, spirò“. (Lc 22, 46)

Medito molto sulla misteriosa affermazione netta di Pilato nella frase scritta sopra la croce(sopra la testa di Gesù): “Costui è il re dei Giudei” (Lc 22, 38). Vero Re! Il suo Regno non è di questo Mondo (cfr. Gv 18, 36). Strano che sia un pagano a fissare questa affermazione in modo solenne e forte, contro ogni avviso contrario!

Che cosa è dunque il suo regno? (…). Egli non ha eretto alcun proprio dominio a lato del regno di Dio, bensì a questo solo ha reso testimonianza. Il suo nulla è il suo tutto. Egli non garantisce potere mondano, ma verità, giustizia e amore, in una parola, Dio. Nel mondo, questo regno resta fragile. Ma è solo per virtù sua che il mondo diviene qualcosa di visibile e umano. Non sono i ‘rivoluzionari’ quelli che trasformano il mondo in ‘umano’, e neanche quelli che tra loro sono in buona fede. Dietro a sé non lasciano che sangue e distruzione. Quanto ci permette di vivere la realtà d’ogni giorno sono la bontà, la veracità, la fedeltà , e la certezza che Dio stesso è tutte queste cose. Ciò che permette di vivere è la fede che Dio è così com’è Gesù Cristo; credere che Gesù è Dio e che egli, – quell’uomo che monta un asino preso in prestito -, è il vero Re, il vero e inaccessibile Signore che ha pieno potere sul mondo. Vivere per questa signoria, vivere per lui: ecco quanto ci è chiesto in questo giorno, e che ci fa invocare : Venga il tuo regno” Joseph Ratzinger – B. XVI, 365 giorni con il Papa. Collaboratori della verità,San Paolo, Cinisello Balsamo (MI), 2006, p. 158.

Cerchiamo di vivere eppure non possiamo eliminare la sofferenza e le prove dalla nostra storia personale. Senza Dio, la Croce ci schiaccia; con Dio, ci redime e ci salva” (San Giovanni Paolo II): “Nous sommes faits pour la vie et pourtant, nous ne pouvons pas éliminer la souffrance et l’épreuve de notre histoire personnelle. Sans Dieu, la Croix nous écrase; avec Dieu, elle nous rachète et nous sauve” (Saint Jean-Paul II, Une pensée par jour, Médiaspaul, Montréal (Canada), 2009, p. 35.

Pardon Gesù per tutte le volte che ti ho tradito , rinnegato, insultato e crocifisso in qualche maniera. Merci Gesù delle certezze chi mi dai e che mi danno la forza di Sperare.

Sac. Faustin K. Mundendi