Omelia per la Quinta Domenica di Quaresima 2025 – Don John Betancur

“Neanch’io ti condanno: va’, e d’ora in poi non peccare più”

Elementi per la riflessione.

Sono capace di perdono e di accoglierlo come frutto del cammino con Gesù, la comunità e la comunione?

La misericordia è per me vita di fede, amore ed Speranza?

In Cristo ho coscienza e conoscenza dell’impotenza di non giudicare?

Accolgono la possibilità di conversione e di vita nuova?


1. La vita spirituale del credente oggi

In questo Vangelo, Gesù non giustifica il peccato, ma guarda con misericordia la persona. La vita spirituale del credente oggi è chiamata a questo: a riconoscersi non perfetto, ma amato. Siamo spesso tentati di guardare gli altri con durezza e noi stessi con indulgenza, oppure il contrario. Gesù ci insegna a cambiare prospettiva: la verità si unisce alla misericordia, e il giudizio lascia spazio alla possibilità di ricominciare. La Quaresima ci chiede proprio questo: lasciar cadere le pietre che stringiamo in mano, anche quelle verso noi stessi.

2. La fede è la donna adultera o la Chiesa?

La donna adultera può essere letta come immagine della Chiesa o della nostra fede personale. La Chiesa, come comunità di credenti, è composta da peccatori perdonati, non da giusti perfetti. È una sposa infedele ma amata, perdonata da Cristo, lo Sposo. Allo stesso tempo, la nostra fede personale è fragile, esposta a cadute, a tradimenti. Eppure, Gesù non si ritira, non si scandalizza. Ci chiede solo di accogliere il perdono e camminare. La vera fede nasce proprio lì, nella consapevolezza di essere salvati per grazia, non per merito.

3. I frutti del cammino quaresimale

Arrivati quasi alla fine della Quaresima, possiamo domandarci: che frutti ha portato questo cammino? Siamo più consapevoli delle nostre fragilità? Abbiamo imparato ad accogliere il perdono? Siamo riusciti a lasciar andare qualche pietra? Se il nostro cuore è più libero, se il nostro sguardo è meno giudicante, se abbiamo compiuto anche solo un passo verso la riconciliazione, allora la Quaresima ha dato frutto. Non è la perfezione il segno del progresso spirituale, ma la disponibilità a lasciarsi amare da Dio e a camminare nella luce.


Conclusione:

Il Vangelo di oggi è un invito alla verità e alla speranza. Gesù ci guarda, conosce i nostri errori, ma ci rialza. La Quaresima è tempo favorevole per sentirci dire ancora:

“Neanch’io ti condanno. Va’ e non peccare più.”

È tempo di ripartire, senza più pietre in mano, ma con un cuore nuovo.

Don John Betancur

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1 commento

  1. Leggendo queste parole mi viene da pensare alla Speranza,
    Gesù non ci abbandona mai nemmeno nei momenti più difficili anche nel
    Dolore Gesù e& con noi e ci aiuta a rialzarci.

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